S.O.M.S.

Ultima modifica 7 aprile 2021

S.O.M.S. di PIETRA MARAZZI
SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO
via Fontana, 3 - 15040 Pietra Marazzi (AL) cod.fisc./p.IVA: 00415350065


Storia ed evoluzione strutturale dalla fondazione
La S.O.M.S. di Pietra Marazzi (una delle più antiche della Provincia di Alessandria), fu costituita il 29 giugno 1863.
Nella sua prima lettera ufficiale indirizzata al Sindaco, veniva annunciata l’avvenuta fondazione di una “Società di Operai” da parte di 35 pietramarazzesi, ispirata al bene comune ed alla solidarietà sociale.
La prima riunione dei Soci fondatori avveniva il 12 luglio 1863 nei locali delle vecchie Scuole Elementari chiesti e concessi loro dall’Amministrazione Comunale (attuale fabbricato di proprietà della Famiglia Ferrucci, in affaccio a piazza Umberto I) sotto la presidenza provvisoria di Giuseppe Veglio; nella stessa riunione veniva eletto il 1° Consiglio Direttivo della S.O.M.S.:
- Presidente: Pietro ORSI 
- Segretario: Giovanni FERRARIS 
- Tesoriere: Giacomo SQUARCIAFICO 
- Consiglieri: Clemente ZOCCOLA, Giuseppe VEGLIO
Nel 1892 la S.O.M.S. acquistava dal Sig. Giovanni Lanza un fabbricato di due p.f.t. (Cfr. vecchi catastali, particella n° 214), cantinato per tutta la lunghezza, con volta a botte ribassata in mattoni a vista, ingresso principale da via Fontana e secondario da via Polcevera ov’era un cortiletto con un piccolo basso corpo di fabbrica in adiacenza alla via (398).
Il piano terreno era costituito da un unico vano con retrostante portichetto in affaccio alla corte, tamponato successivamente in modo da creare un corridoio di disimpegno e di riparo alla scala che dal cortile scendeva al piano cantinato (Cfr. planimetria catastale dell’immobile urbano al luglio 1941); il primo piano era una semplice soffitta accessibile esclusivamente dall’esterno, tramite una scala a pioli, attraverso un’apertura sulla facciata est (prima struttura della Società).
L’edificio in questione consisteva in un modesto edificio di civile abitazione, con facciate rivestite di intonaco, senza particolari di pregio artistici od architettonici, compreso tra le strade ad est e ad ovest, a sud da analogo fabbricato (Proprietà Scotti) e, a nord, da un corpo di fabbrica ad 1 p.f.t.,del 1856, già adibito ad aula scolastica della casa comunale e da essa separato da cortile.
Quest’ultimo, in data 19/12/1890, era oggetto di un progetto dell’ing. Nicola Gho di Alessandria, mirante al potenziamento della struttura scolastica con parziale colmatura della corte, peraltro non realizzato.
Durante la II Guerra Mondiale la S.O.M.S. veniva requisita e trasformata, contro la volontà dei soci di allora, in O.N.D. (Dopolavoro Fascista). Il 1° Segretario politico del Fascio locale fu il Sig. Biagio Vegezzi (fino al marzo del 1939), Presidente anche del suddetto Dopolavoro. Fu poi
occupata dall’Organizzazione TODD tedesca e adibita a ricovero per i lavoratori militarizzati al seguito delle truppe d’invasione.
In quel periodo furono gravemente danneggiate le attrezzature della Società, molti atti dell’Archivio bruciati, rovinate strutture, intonaci e pavimenti.
Nell’immediato dopoguerra (1945) si provvedeva alla riattivazione della Società, anche dal punto fisico-strutturale, apportando le prime occorrenti e necessarie riparazioni per riattivarne il funzionamento.
Nonostante le scarse risorse di allora, la S.O.M.S., dai tempi della sua fondazione, provvedeva, per Statuto, con sussidi per i soci colpiti da infermità (come annotato nei registri dell’archivio sociale) e, a livello assistenziale, tramite assegnazione di una pensione minima di vecchiaia ai soci meno abbienti.
Nel 1962 la S.O.M.S. acquistava dalla Sig.ra Corilla Pirratone in Pistone l’adiacente fabbricato a 1 p.f.t., un tempo adibito ad aula scolastica.
Il corpo edilizio, rialzato di circa 45 cm rispetto al piano di calpestio della struttura originaria, era di buona fattura, seppur ripartito a suo tempo tramite tramezzo in due vani (Cfr. planimetria catastale dell’immobile urbano al giugno 1941), dotato di alta volta a padiglioni lunettata con aperture finestrate ad elevato sviluppo verticale su via Fontana. La S.O.M.S. lo destinava a sala ritrovo per i soci, per il gioco delle carte, per mostre, esposizioni, ecc. (attuale “Sala Orsi”) costruendo all’interno di essa, in aderenza alla parete sud, una scala per accedere dall’interno al sottotetto del primo fabbricato, ricavando nello stesso (dotato di due aperture, in asse con le sottostanti, su via Fontana e di due verso corte) uno spazio mansardato da destinare ai giovani ed un ripostiglio.
Sul fronte est della S.O.M.S, in affaccio su via Polcevera, veniva realizzato (utilizzando il vecchio disimpegno/corridoio) un servizio igienico ed un deposito ripostiglio , coperti da tetto in coppi con abbaino per l’aerazione del locale wc ove veniva installata la caldaia per il riscaldamento, venivano sistemati i pavimenti, si ritinteggiavano i locali e si spostava il bar nel salone del primo corpo di fabbrica (posizione attuale).
Nel 1990 la S.O.M.S. si ampliava sul fronte di via Polcevera acquistando dal Sig. Andrea Girbaudo un corpo edilizio ad uso residenziale di due p.f.t., (particella n° 213), dotato di corte, sulla quale insistevano un basso fabbricato ad uso legnaia ed una tampa wc (particelle 399 e 400, già proprietà Garavelli).
Il piano terra del nuovo corpo edilizio comprendeva una cucina ed un vano scala che conduceva al primo piano, quest’ultimo costituito da un piccolo wc e da due vani che la S.O.M.S. andava ad utilizzare come locali riunione e deposito di materiale vario (costumi e attrezzi per il Carnevale, ecc.) (Cfr. planimetria catastale dell’immobile urbano).
Negli ultimi anni del XX secolo, affinché la S.O.M.S. potesse disporre di un’ulteriore spazio, ovvero di un salone di dimensioni tali da poter ospitare i soci durante le manifestazioni e iniziative della Società (riunioni di Consiglio, mostre, concerti, convegni, spettacoli, proiezioni filmiche, pranzi e cene dei soci, ecc.), veniva coperto (con lamiera grecata) il grande cortile del mappale 213, previa demolizione della legnaia e del wc, con apertura di tre finestre su via Polcevera e trasformazione del vecchio passo carraio in uscita di sicurezza con realizzazione di scivolo per permettere ai portatori di handicap di accedere alla struttura, essendo l’ingresso principale da via Fontana (che immette tramite bussola al bar) rialzato rispetto al piano stradale.
Contemporaneamente veniva coperto, con analogo materiale, il cortiletto retrostante il bar/wc/dispensa, creando una tettoia/porticato ad uso déhor (in ombra e ventilato nel periodo estivo) con funzioni altresì di disimpegno coperto e di riparo dalle intemperie per accedere direttamente dal bar al nuovo salone, nonché di spazio/giochi per i giovani e fumoir.
La struttura storica è costituita da una serie di sale e da un salone, con bar, déhors, cucina, servizi, uffici amministrativi, locali depositi, cantina.
All’esterno, lungo via Polcevera ai piedi delle mura della parrocchiale, è stato eliminato il vecchio campo da bocce (da un trentennio lascito verbale alla S.O.M.S. da parte di Pietramarazzesi emigrati ormai deceduti), sostituito da pavimentazione in autobloccanti ed attrezzato a déhor.
Nel 2000 veniva stipulata con il Parroco di San Martino una convenzione di comodato d'uso decennale per l'utilizzo della terrazza panoramica retrostante la parrocchiale, antico oratorio, ove un tempo si proiettavano anche film all'aperto e, progressivamente, lasciata alle erbacce infestanti, in stato di abbandono e di degrado. La terrazza veniva risistemata e pavimentata con autobloccanti a spese della S.O.M.S. con il concorso volontario dei soci di allora.
Nella Variante strutturale 2006 al P.R.G.C. l’area occupata dalla S.O.M.S. è stata interamente definita come “ area per servizi socio culturali”.
a cura di Gianfranco Calorio